Filosofando

L’atarassia ai tempi dei social media

Epicuro, filosofo greco del III secolo a.C. vissuto in un’epoca d’angoscia, apriva il suo giardino filosofico a malinconici, inquieti, disperati, schiavi, prostitute, reietti, uomini e donne in cerca di pace, balsami e farmaci dell’anima. Epicuro insegnava l’aponia, cioè l’assenza di dolore, e l’atarassia, il piacere semplice di chi trova l’equilibrio interiore equidistante tra il troppo e il troppo poco.

Ecco, la nostra epoca è simile a quella angosciosa, ansiogena e stressogena, di Epicuro. Ed egli avrebbe senz’altro consigliato ai suoi discepoli di ridurre il tempo dissipato sui social media, di evitare come la grandine polemiche, commenti fegatosi e inutili logomachie senza costrutto e senso, invitando a concentrarsi sui bisogni veri e vitali dell’anima e del corpo, coltivando il giusto mezzo ed evitando competizione e narcisismi esibizionistici tanto patetici quanto inutili e dannosi.



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