Dizionario ragionato

Metafisica

Dal greco tà metà tà physikà, che Andronico di Rodi (I sec. a.C.) utilizza per catalogare i libri di Aristotele (IV sec. a.C.) successivi agli scritti concernenti la natura. I testi “che vengono dopo” (tà metà) “quelli sulla realtà fisica” (tà physikà) costituiscono una parte della grande bibliografia aristotelica. Ma per Aristotele gli scritti metafisici rappresentano la “filosofia prima”, cioè la conoscenza del fondamento primo e ultimo dell’intera realtà.

La metafisica è, infatti, la disciplina che, a differenza delle altre scienze, interessate ai caratteri particolari del mondo fisico, si occupa dei principi primi e universali. Sebbene sia Andronico a coniare il termine “metafisica”, lo studio del fondamento primo e ultimo della realtà non nasce né con lui né con Aristotele. È già presente in Platone (V-IV sec. a.C.) e in gran parte del pensiero filosofico greco, a partire da Eraclito, Pitagora e Parmenide (VI-V sec. a.C.). E per Aristotele, Platone, Eraclito, Pitagora e Parmenide, i principi primi della natura, diversamente dal mondo materiale, soggetto al cambiamento, non subiscono alcun mutamento, non possono che essere e rimanere uguali a se stessi.

In quanto conoscenza di ciò che è “soprasensibile”, la metafisica nel Medioevo diventa sempre più teologia: disciplina che studia Dio, i suoi attributi e il rapporto tra il mondo fisico e il mondo divino. E sebbene alcune critiche nei confronti della metafisica classica si trovino già nella sofistica greca, è con la Modernità, e con Kant in particolare, che la possibilità da parte dell’uomo di accedere al fondamento ultimo e ai principi primi della realtà viene messa in dubbio.

La metafisica perde così la sua natura teologica e si declina sempre più in gnoseologia ed epistemologia, dove la prima costituisce lo studio delle possibilità e dei limiti della conoscenza umana in generale, mentre la seconda è la riflessione sul linguaggio, sul metodo, sui principi e sui risultati delle conoscenze più specificamente scientifiche. Con la svolta post-moderna, ad essere messe in dubbio sono ora le “certezze” delle scienze stesse. Si assiste così ad un ritorno sia della metafisica teologica sia della sua origine prefilosofica: il mito.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *